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Studio del pianeta blu per la sostenibilità dell’economia del mare

Mari, oceani e acque costiere

Mari, oceani e acque costiere e interne sono vitali per le nostre società e per il futuro del nostro pianeta. Gli oceani coprono il 70% del pianeta, ne regolano il clima assorbendo dall’atmosfera importanti quantità di calore e anidride carbonica, regolano il ciclo idrologico e la conseguente disponibilità di acqua dolce e risorse idriche, ospitano un ampio spettro di habitat e di organismi – dai microscopici organismi fotosintetici che rappresentano la base della catena alimentare marina e producono la metà dell’ossigeno terrestre ai grandi mammiferi marini e predatori apicali.
Gli oceani producono cibo, energia, risorse abiotiche e biotiche, rappresentano vie di comunicazione, opportunità di lavoro, svago, stimoli culturali, costituiscono una componente essenziale dell’ecosistema planetario, e rivestono un ruolo fondamentale nel definire e regolare la vita così come la conosciamo. Infatti, il preservare gli oceani e la vita marina è un obiettivo così importante da essere non solo uno degli obiettivi dello sviluppo sostenibile delle nazioni unite (SDG 14), ma anche un prerequisito per il raggiungimento della maggior parte degli altri SDGs.
Gli oceani sono tuttavia minacciati, in modo crescente, da una serie di impatti legati alle attività antropiche e soprattutto all’importante sviluppo delle attività economiche legate al mare che sta avvenendo negli ultimi anni. Fra tali impatti è possibile ricordare, a solo titolo di esempio, l’inquinamento chimico, le plastiche, lo sovrasfruttamento delle risorse, il rumore sottomarino, la contaminazione genetica a cui si sommano gli effetti delle modificazioni climatiche in atto (riscaldamento, acidificazione delle acque).
È quindi fondamentale sviluppare la capacità di osservare, comprendere e valutare quantitativamente il funzionamento e la risposta di oceani e degli ecosistemi marini all’insieme di impatti antropici, così da avere gli strumenti e la conoscenza necessaria per vincolare lo sviluppo della attività economiche che hanno la potenzialità di alterare i sistemi marini ai principi della sostenibilità e della blue prosperity.
Il raggiungimento di tale obiettivo richiede lo sviluppo e l’approfondimento di specifici aspetti disciplinari legati alla oceanografia fisica, alla biologia marina, all’ecologia, alla chimica fisica, all’economia ambientale, alle scienze sociali, alla teoria dei sistemi, all’ingegneria ma soprattutto l’integrazione di tali approcci disciplinari in un unico e comune contesto sistemico, olistico e quantitativo.
Il Gruppo di Lavoro si propone di analizzare questo sistema complesso con una metodologia cross, multi e trans disciplinare e di testarne l’applicazione ad un sistema marino limitato e ben definito, identificato nel sistema Adriatico settentrionale, che è stato già oggetto di numerose indagini disciplinari che hanno fornito molte informazioni e competenze, nonché una massa considerevole di dati da gestire con le tecnologie sviluppate dalla scienza dei dati.
Tale metodologia necessita della collaborazione fra ricerca, industria, autorità pubbliche e portatori di interesse con iniziative specifiche volte alla raccolta congiunta di dati informazioni e conoscenza, oltre che alla co-identificazione di processi innovativi per la riduzione degli impatti e lo sviluppo di prodotti, tecnologie e servizi sostenibili.